NEWS

22 Marzo 2024

Serbatoi per olio esausto: normativa, soluzioni e procedure per una gestione sostenibile

serbatoi olio esausto

serbatoi per olio esausto

La gestione e il trattamento consapevole degli oli esausti è una procedura di primaria importanza all’interno dei processi produttivi industriali. Non solo per evitare che gli oli minerali (come l’olio per auto) o alimentari si disperdano nell’ambiente: il processo di smaltimento degli oli esausti è anche oggetto di un’attenta disciplina normativa, che li tratta come “rifiuti speciali” proprio per la loro natura altamente inquinante, e che prescrive regole molto precise sulle tipologie di serbatoi e le corrette procedure per lo smaltimento e il riciclo degli oli esausti.

Normativa sui serbatoi per olio esausto

L’olio esausto rientra a pieno titolo tra i rifiuti pericolosi: un solo litro d’olio riversato nell’ambiente può arrivare a inquinare anche milioni di litri d’acqua. Per di più, se correttamente smaltito, l’olio può essere rigenerato, per riguadagnare caratteristiche molto simili a quelle del lubrificante originale. Ecco perché la normativa italiana è particolarmente stringente a riguardo, e negli anni è andata via via codificando diversi aspetti del trattamento e del riciclo degli oli esausti.

Il Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 95, “Norme relative all’eliminazione degli oli esausti”

Il Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 95, “Norme relative all’eliminazione degli oli esausti” è la normativa principale di riferimento nel trattamento degli oli esausti. Prevede l’obbligo, per le imprese industriali e tutti coloro che producono più di 300 litri di olio usato all’anno, di

  • Conservare in modo idoneo gli oli esausti, impedendo a emulsioni e oli veri e propri di mescolarsi, disperdersi nell’ambiente o contaminarsi con altre sostanze.
  • Non miscelare gli oli esausti con una serie di sostanze tossiche
  • Cedere gli oli esausti al Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, direttamente o attraverso un concessionario, dietro il rimborso degli oneri di eliminazione e insieme a una serie di dati relativi all’origine e all’utilizzo che si è fatto dell’olio.

Il Decreto Ministeriale 16 Maggio 1996, n. 392 e le caratteristiche degli impianti di stoccaggio degli oli esausti

La seconda normativa di riferimento per il trattamento degli oli esausti è il Decreto Ministeriale 16 maggio 1996, n. 392, che definisce tra gli altri le caratteristiche specifiche dei serbatoi per oli esausti, così da garantire il corretto trattamento degli oli. Due sono le tipologie comuni:

  • I serbatoi in polietilene sono pratici, leggeri e maneggevoli. Secondo la normativa, devono avere sviluppo verticale e doppia camera per una maggior sicurezza. Per essere conformi, inoltre, devono essere resistenti ai raggi UV e agli agenti atmosferici. Per facilitare quindi le operazioni di gestione, i serbatoi in polietilene per olio esausto devono essere dotati di boccaporto superiore, vaschetta interna di sicurezza, indicatore di livello e spia esterna per il monitoraggio delle perdite.
  • Una seconda possibilità sono i serbatoi in acciaio al carbonio. Questi devono essere realizzati con materiali di altissima qualità, con asse orizzontale, e possedere ugualmente una vasca di sicurezza. Il vantaggio dei serbatoi per olio esausto in acciaio al carbonio è la capacità di stoccaggio maggiore, senza contare che potrebbero essere specificamente previsti da alcune normative locali o standard industriali, ed essere consigliate a seconda delle caratteristiche ambientali (ad esempio, in ambienti esposti a condizioni atmosferiche aggressive). Anche i serbatoi per olio esausto in acciaio al carbonio devono tuttavia essere muniti di passo d’uomo, rete di scolo, filtri, e indicatore di livello meccanico.

I serbatoi Di Camillo per lo stoccaggio degli oli esausti

Da oltre sessant’anni, la Di Camillo Serbatoi è specializzata nella produzione e realizzazione di serbatoi e cisterne omologati per carburanti, gasolio e per il recupero degli oli esausti. Di Camillo produce sia serbatoi in polietilene in varie misure, sia serbatoi più specifici in acciaio al carbonio per il contenimento degli oli esausti.

I serbatoi per olio esausto Di Camillo rispettano tutti i requisiti di sicurezza previsti dal D.M. 16/05/1996. Sono realizzati infatti solo in acciaio al carbonio di altissima qualità, verniciati esternamente con due strati di fondo epossidico bicomponente, quindi altri due strati di finitura poliuretanica lucida bicomponente.

Le cisterne e i serbatoi per olio esausto in acciaio al carbonio Di Camillo sono inoltre dotati di due bocche, una per il carico diam.320, con griglia interna per consentire lo sgocciolamento dei filtri, e l’altra da 2 ½ con tappo per il prelievo degli oli esausti. Di Camillo realizza inoltre due versioni di serbatoi in acciaio al carbonio per olio esausto: una specifica per lo stoccaggio degli oli esausti in ambienti interni (codice SROEI), l’altra per lo stoccaggio degli oli esausti all’esterno (codice SROEE) con coperchio con pistoni a gas per il sollevamento.

Per le tue esigenze di stoccaggio degli oli esausti, dunque, affidati all’esperienza di Di Camillo: il nostro personale tecnico altamente qualificato saprà aiutarvi nell’individuare i serbatoi migliori per tutte le vostre esigenze nel settore dei serbatoi e delle cisterne per oli, carburanti e acqua. Senza contare che il nostro reparto tecnico può realizzare per voi serbatoi per olio esausto su misura a sviluppo orizzontale, in diverse misure da 1000 fino a 5000 litri.