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5 Febbraio 2024

Guida completa agli impianti di fitodepurazione: cosa sono e come funzionano

impianti di fitodepurazione per acque reflue

La crescente consapevolezza ambientale ha portato a una maggior attenzione a soluzioni sostenibili nel trattamento delle acque reflue. Negli impianti di trattamento delle acque reflue tradizionali, infatti, si genera uno squilibrio nel ciclo delle acque: si preleva infatti acqua da un bacino idrico, per conferirla in un altro. L’impatto sull’ambiente può quindi essere considerevole, a causa di consumi energetici elevati, utilizzo di prodotti chimici, e un’elevata produzione di fanghi.

In questo contesto, la fitodepurazione si è sviluppata come un sistema di depurazione delle acque reflue innovativo ed ecologico. Progettato per riprodurre in modo artificiale i processi autoepurativi presenti negli ambienti umidi, depura le acque reflue in uscita dalle fosse biologiche o dalle fosse imhoff impiegando l’azione di piante e microrganismi.

Di Camillo, dall’alto della sua decennale esperienza nel trattamento delle acque reflue, vende non solo le singole componenti: le conoscenze del nostro personale tecnico consentono infatti di realizzare impianti completi e su misura, per tutte le esigenze di depurazione e fitodepurazione delle acque reflue.

Cos’è la fitodepurazione? Vantaggi, principi fondamentali e funzionamento

La fitodepurazione è un processo completamente naturale, che sfrutta la capacità di alcune piante acquatiche come tife, canne e giunchi, di rimuovere gli inquinanti dai reflui domestici, industriali o agricoli. Queste piante, infatti, riescono a metabolizzare i contaminanti presenti nell’acqua trasformandoli in nutrimento, lasciando l’acqua di processo pulita al punto da poter essere scaricata in corso d’acqua, sub irrigazione, oppure direttamente su suolo in tab.4.

Gli impianti di fitodepurazione sono solitamente inseriti a valle di un trattamento primario di depurazione (o pretrattamento), come un degrassatore o una vasca imhoff. Si tratta quindi di una soluzione incredibilmente efficace in aree abitative isolate e non allacciate alla fognatura, ma in generale la fitodepurazione è un approccio ecologico al trattamento delle acque reflue. La fitodepurazione, infatti, riduce l’impatto ambientale e richiede costi operativi e di manutenzione inferiori, integrandosi nell’ambiente e migliorando il paesaggio.

In un primo stadio, l’acqua contaminata attraversa un letto di terreno permeabile, che garantisca una buona circolazione dell’acqua. Indicativamente, i vassoi per la fitodepurazione vanno riempiti dal basso con uno strato di terreno vegetale, quindi uno di tessuto non tessuto, e 10-20 cm di ghiaia. Lo strato superiore deve invece essere composto di ciottoli o argilla espansa, o ancora da 15-20 cm di ghiaione lavato.

In questo modo, il terreno agisce come un filtro naturale, trattenendo le particelle solide, e facilitando il passaggio dell’acqua attraverso radici e substrato. Si genera quindi un ambiente ideale, per la crescita dei batteri e microrganismi che contribuiscono alla degradazione delle sostanze organiche nocive.

Le radici delle piante selezionate, infatti, assorbono i contaminanti in sospensione nell’acqua, che possono includere nutrienti in eccesso, ma anche metalli pesanti e composti organici. Ma favoriscono anche la circolazione dell’aria, mantenendo condizioni aerobiche essenziali per il metabolismo microbico.

Impianti di fitodepurazione: componenti, schema dispositivo e dimensionamento

Per gli impianti di fitodepurazione, Di Camillo realizza e rivende tutte le componenti chiave, dalle vasche di trattamento, al sistema di irrigazione. Gli impianti per la fitodepurazione sono realizzati attraverso una serie di vassoi rettangolari impermeabili, dotati di tubi di ingresso e uscita di 125 mm, con guarnizione in gomma.

L’impianto standard prevede una sedimentazione primaria attraverso fossa imhoff, o fossa settica, quindi una vasca a parete singola in polietilene monoblocco. Per la regione Lazio, invece, la normativa sulla fitodepurazione prevede invece vassoi a doppia parete. L’impianto è quindi dotato di una serie di pozzetti di raccordo, realizzati per raccogliere i reflui trattati dalle piante nei diversi vassoi, e procedere alla depurazione secondaria dei liquami o allo scarico delle acque superficiali.

Gli impianti di fitodepurazione sono dimensionati in base al numero di abitanti, e in base allo scarico finale delle acque, se queste vengono disperse, reimmesse al suolo, o in un processo, detto evapotraspirazione, che prevede il ricircolo del refluo. Lo schema dispositivo degli impianti rimane lo stesso, prevedendo (eventuale) degrassatore, imhoff, vassoio fitodepurazione.

Ciò che cambia, invece, è il numero di vassoi. Nel caso di scarico in dispersione suolo, l’impianto di depurazione deve considerare 2,5m2 per ogni abitante equivalente, quindi basta un vassoio per due abitanti. Nel caso di scarico su suolo, invece, a ogni abitante sono necessari 5 m2, raddoppiando il numero di vassoi necessari, uno a testa per abitante.

Per i vostri impianti di trattamento delle acque reflue e i vostri impianti di fitodepurazione, quindi, rivolgetevi a Di Camillo. L’esperienza più che decennale dei tecnici di Di Camillo vi aiuterà a scegliere l’impianto su misura per tutte le vostre esigenze di depurazione, e vi assicurerà componenti di altissima qualità testate, e corredate di tutte le certificazioni necessarie per la vostra regione di residenza.