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19 Gennaio 2024

Degrassatori Di Camillo: guida al trattamento efficiente delle acque reflue

degrassatori lisci Di Camillo per la depurazione e il trattamento delle acque reflue

La crescente preoccupazione per il clima e l’ambiente ha portato alla ricerca di soluzioni per risolvere la crisi idrica. In questo contesto, i degrassatori emergono come strumenti cruciali per il trattamento e la depurazione delle acque reflue, così che queste possano essere reintrodotte nell’ambiente, e riutilizzate ad esempio per l’irrigazione o nei processi produttivi e di lavaggio industriale.

Questi dispositivi, noti anche come vasche condensagrassi o degrassatori biologici, sono progettati per separare oli vegetali e grassi in sospensione nei reflui grigi, prevenendo ostruzioni nelle tubature e problemi di contaminazione delle acque in seguito al rilascio degli oli nell’ambiente.

Come funzionano i degrassatori?

I degrassatori sono posizionati solitamente a monte di un impianto di depurazione delle acque reflue, ad esempio prima di una vasca imhoff. Un degrassatore si compone di una camera di sedimentazione, un ambiente stazionario in cui le acque reflue in ingresso rallentano la velocità di flusso.

Per effetto della gravità, oli e grassi, più leggeri dell’acqua, galleggiano in superficie fino a indurirsi, mentre sul fondo si depositano sedimenti pesanti, come i residui solidi di cibo. Così separati, gli inquinanti possono essere raccolti e rimossi dal degrassatore, lasciando che solo l’acqua pulita sia scaricata in modo sicuro nell’ambiente, o nella rete fognaria, o che proceda lungo l’impianto di trattamento per rimuovere altri potenziali inquinanti.

Come scegliere un degrassatore?

Nella scelta del tipo di degrassatore, vi sono alcuni fattori da considerare per individuare il dispositivo più adatto alle proprie esigenze .

  • Dimensioni e capacità. La dimensione del degrassatore dipende dal numero di abitanti equivalenti, ovvero è legata alle acque reflue da gestire e ai rifiuti generati dall’attività. Di Camillo realizza degrassatori da 1 a 1000 abitanti, quindi con capacità da 110 fino a 35mila litri. I degrassatori in polietilene infinitank di Di Camillo, ad esempio, sono pensati per rispondere alle esigenze di mense aziendali, grandi comunità o alberghi con un importante numero di pasti giornalieri.
  • Manutenzione facile. Una manutenzione regolare è essenziale, per garantire il funzionamento del dispositivo nel tempo: occorre verificare periodicamente che nessun corpo grossolano ostruisca i tubi d’ingresso e di uscita, e una volta al mese assicurarsi che il livello dei grassi non superi il fondo del tubo d’uscita. Inoltre, ogni 6-12 mesi bisognerebbe rivolgersi a un’impresa di servizi per una pulizia completa e professionale del degrassatore. I degrassatori di Di Camillo, per facilitare queste operazioni, presentano due bocchelli superiori per l’ispezione, la pulizia e la manutenzione.
  • Conformità normativa e certificazioni. Il degrassatore deve essere conforme a una serie di normative nazionali e regionali, e possedere quindi una serie di certificazioni di conformità agli standard di qualità e sicurezza. Tutti i degrassatori di Di Camillo, per esempio, sono certificati secondo la norma UNI-EN 1825-1, che prescrive i principi di progettazione e realizzazione.
  • Materiali di costruzione. La durabilità del degrassatore dipende dalla resistenza dei materiali con cui è costruito. I degrassatori da interro di Di Camillo, per esempio, sono realizzati in polietilene, e con forma corrugata, dotata di costole di rinforzo, che ne aumenta la robustezza, e ne permette un interro agevole.

Normativa di riferimento

In Italia, l’uso dei degrassatori è disciplinato da normative specifiche sugli standard ambientali e di sicurezza. Il Decreto Legislativo 152/2006, noto come il “Codice dell’Ambiente“, stabilisce ad esempio i limiti massimi di scarico per vari inquinanti, compresi oli e grassi, cui le aziende devono conformarsi adottando misure come, appunto, l’installazione di degrassatori.

Vi sono poi due norme specifiche, che definiscono i criteri di progettazione, dimensionamento e utilizzo per i degrassatori.

  • UNI EN ISO 1825-1, “Separatori di grassi – Parte 1: Principi di progettazione, prestazione e prove, marcatura e controllo qualità”
  • UNI EN ISO 1825-2, “Separatori di grassi – Scelta delle dimensioni nominali, installazione, esercizio e manutenzione”, che include una lista di attività (cucine di ristoranti, mense e alberghi, stabilimenti di produzione di pasti e generi alimentari, impianti di lavorazione delle carni o altri impianti di raffinerie di oli e grassi vegetali, saponifici…) che devono prevedere un degrassatore per il trattamento delle acque grigie prodotte dalla propria attività.

Esistono tuttavia normative specifiche per le regioni Emilia Romagna, Molise e Umbria, che possono prescrivere l’uso di degrassatori specifici per lo scarico in tab.3, o degrassatori dimensionati sul numero di coperchi per attività come ristoranti e mense. Per essere sicuro che il tuo degrassatore sia omologato, e rispetti tutte le leggi e le normative di riferimento, rivolgiti a Di Camillo. Con la sua decennale esperienza nell’ambito degli impianti di trattamento delle acque reflue, Di Camillo e i suoi tecnici qualificati saranno in grado di aiutarti a trovare il degrassatore, e la soluzione di trattamento delle acque reflue, più indicata per le tue esigenze.