Specializzati da anni nella produzione e realizzazione di serbatoi e cisterne omologati per carburante e per il recupero e trattamente di acque reflue e piovane.

Prodotto | Depuratore per autolavaggio 60 auto/gg scarico fognatura |
Modello | DEPAUTO60PF |
Misura | fognatura |
Descrizione | Impianto per depurazione acque autolavaggi per 60 auto giorno. Nell'impianto di depurazione per autolavaggi vi è una prima fase dove sono separati tramite processo di dissabbiatura le parti più pesanti. In una successiva fase vengono eliminati gli oli ed idrocarburi in sospensione. Infine tramite un filtro percolatore aerobico vi è l'abbattimento dei BOD5. Il recapito in questo caso è la fognatura |

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SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI DEPURAZIONE
A SERVIZIO DI AUTOLAVAGGIO
(scarico in pubblica fognatura)

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PREMESSA E VOCE DI CAPITOLATO
Voce di capitolato
Impianto di depurazione a servizio di autolavaggio, prodotto in azienda certificata ISO9001/2008,
rispondente al Dlgs n. 152 del 2006 e dimensionato per n. ………. auto lavate al giorno par ad una portata a
trattamento di ………….. lt/giorno, con scarico finale del refluo trattato in pubblica fognatura. L’impianto, per
installazione interrata, è costituito da:
- Separatore di sabbie ed altri sedimenti pesanti e di materiali leggeri, in monoblocco corrugato di
polietilene (PE), rispondente alla norma UNI EN 1825-1, dotato di tronchetto in PVC con guarnizione
a tenuta in entrata con curva 90° per il rallentamento e la distribuzione del flusso e, in uscita, di
tronchetto in PVC con guarnizione a tenuta, con deflettore a T e tubazione sommersa; dotato anche
di sfiato per il biogas in PP e di chiusini per le ispezioni e gli interventi di manutenzione e spurgo;
- Separatore degli oli ed idrocarburi in sospensione, in monoblocco corrugato di polietilene (PE),
dimensionato secondo la norma UNI-EN 858-1, dotato di tronchetto in PVC con guarnizione a tenuta
in entrata con curva 90° per il rallentamento e la distribuzione del flusso e, in uscita, di un percorso
idraulico con presenza di filtro a coalescenza in spugna poliuretanica alloggiato all’interno di un
cestello in acciaio inox estraibile; dotato anche di sfiato per il biogas in PP e di chiusini per le
ispezioni e gli interventi di manutenzione e spurgo;
-
Il trattamento delle acque di autolavaggio viene realizzato attraverso l’utilizzo di una serie di contenitori disposti in serie.
In una prima fase si ha la selezione del refluo in materiali più o meno pesanti. Questo vuol dire che nel dissabbiatore
si depositano sul fondo pietre, fango e pietrisco. Si hanno nel refluo una serie di inquinanti che sono gli oli ed idrocarburi
e i tensioattivi che sono presenti causa l’utilizzo di sgrassanti industriali utilizzati per il lavaggio dei mezzi.
Nel fondo quindi del dissabbiatore si depositano i solidi più pesanti. In una seconda fase gli oli e gli idrocarburi presenti
nelle acque di dilavamento si separano grazie all’intervento del disoleatore a coalescenza.
La seconda fase di trattamento consiste nel trattamento di disoleazione. Grazie alla presenza del filtro a coalescenza gli
oli ed idrocarburi residui si aggregano sul filtro stesso separandosi così dal refluo. Nel disoleatore inoltre si ha la scissione
degli oli dai tensioattivi che verranno successivamente trattati nel filtro percolatore.
Quest’ultimo trattamento è realizzato grazie al filtro percolatore. Siccome il recapito in questo caso avviene in pubblica
fognatura avremo solo il filtro percolatore aerato. Mentre nel caso di recapito in acque superficiali c’è bisogno di aggiungere
a monte anche un filtro percolatore anaerobico.

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- Filtro percolatore aerato, in monoblocco corrugato di polietilene (PE), dotato di tronchetto in PVC con
guarnizione a tenuta in entrata con curva 90° per il rallentamento e la distribuzione del flusso e, in
uscita, di tronchetto in PVC con guarnizione a tenuta, con deflettore a T; presenza all’interno di corpi
di riempimento in PP e di piatto diffusore di micro bolle collegato a soffiante-compressore a
membrana esterna; dotato anche di sfiato per il biogas in PP e di chiusini per le ispezioni e gli
interventi di manutenzione e spurgo;
Prolunghe installabili sulle ispezioni di tutti i manufatti, opzionali.

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SCHEMA DI IMPIANTO E DATI TECNICI
ARTICOLO
Dimensionamento
Composizione impianto
Dissabbiatore
Deoliatore
Percolatore anaerobico
Percolatore aerato
con ricircolo fanghi
Auto/g
(n°)
Carico idraulico
(lt/giorno)
Q max
(lt/h)
Modello
Ø
(mm)
H
(mm)
V tot
(lt)
Modello
Ø
(mm)
H
(mm)
Modello
Ø
(mm)
H
(mm)
V tot
(lt)
Modello
Ø
(mm)
H
(mm)
V tot
(lt)
DEPAUTO10
0-10
2000
400
NDD1500 1150 1720 1193
NDOFC1000
1,5 l/s
1150 1220 NAN1000R 1150 1220
850
NANAR1000 1150 1220
850
DEPAUTO20
11-20
4000
400
NDD2600 1710 1350 1971
NDOFC1000
1,5 l/s
1150 1220 NAN1500R 1150 1720 1268 NANAR1500 1150 1720 1268
DEPAUTO30
21-30
6000
600
NDD2600 1710 1350 1971
NDOFC1500
2 l/s
1150 1720 NAN1500R 1150 1720 1268 NANAR2600 1710 1350 1971
DEPAUTO40
31-40
8000
800
NDD3200 1710 1625 2435
NDOFC1000
3 l/s
1150 1220 NAN2600R 1710 1350 1971 NANAR2600 1710 1350 1971
DEPAUTO50
41-50
10000
1200
NDD3800 1710 1855 3026
NDOFC1500
4 l/s
1150 1720 NAN3200R 1710 1625 2435 NANAR3200 1710 1625 2435
DEPAUTO60
51-60
12000
1800
NDD4600 1710 2125 3510
NDOFC2600
7,5 l/s
1710 1350 NAN3200R 1710 1625 2435 NANAR3200 1710 1625 2435
DEPAUTO80
61-80
16000
2200
NDD6400 1950 2530 5100
NDOFC2600
7,5 l/s
1710 1350 NAN3800R 1710 1855 3104 NANAR3800 1710 1855 3104
DEPAUTO100 81-100
20000
3000
NDD7000 2250 2367 6711
NDOFC2600
7,5 l/s
1710 1350 NAN4600R 1710 2125 3510 NANAR4600 1710 2125 3510
Griglia di raccolta
Filtro percolatore
aerato
Deoliatore con filtro
a coalescenza
Dissabbiatore

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INSTALLAZIONE
Dissabbiatore
Il dissabbiatore è una vasca di calma in cui avviene la separazione dal refluo delle sostanze e
particelle in sospensione che hanno una densità più elevata (sabbie, ghiaia, limo, pezzetti di metallo e di
vetro,…) e più bassa (oli, grassi, schiume,…) di quella dell’acqua.
La vasca, in monoblocco rotostampato di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), ha una pianta
circolare e all’interno sono disposte due condotte semisommerse di ingresso ed uscita poste a quote
diverse. In questo modo il volume utile si suddivide in tre comparti: una zona di ingresso in cui viene
smorzata la turbolenza del flusso entrante, una zona in cui si realizza la separazione e l’accumulo dei solidi
ed una terza zona di deflusso del refluo trattato.
Il rendimento di rimozione dei materiali in sospensione è tanto più alto quanto maggiore è il tempo di
residenza del refluo nel dissabbiatore; questo deve risultare comunque maggiore di 3 minuti relativamente
alla portata di punta. I dissabbiatori sono dimensionati in base alla norma UNI-EN 1825-1 e garantiscono un
tempo di detenzione del refluo di almeno 4 minuti per la portata di punta (Q
MAX
).
Il dissabbiatore è essenziale a monte del deoliatore in quanto i solidi in sospensione, se non rimossi,
andrebbero ad intasare le maglie del filtro a coalescenza pregiudicandone il funzionamento.

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Deoliatore con filtro a colescenza
Il deoliatore con filtro a coalescenza permette di ottenere elevati rendimenti di rimozione delle
sostanze leggere presenti in sospensione all’interno del refluo.
Il sistema sfrutta un supporto di spugna di poliuretano reticolato basato su un poliolo polietere a
struttura cellulare aperta; questo materiale si ottiene mediante un processo di reticolazione termico che è in
grado di fondere tutte le membrane nel reticolo cellulare ed è atossico. Su questo supporto si aggregano le
particelle di oli e di idrocarburi, fino a raggiungere dimensioni tali da poter abbandonare il refluo per gravità
(effetto coalescente). In questo modo il refluo trattato è caratterizzato da concentrazioni di oli minerali ed
idrocarburi tali che può essere scaricato in un corpo idrico superficiale (Allegato 5 - Tabella 3 del D. Lgs.
n°152/2006).
Il deoliatore con filtro a coalescenza NDOFC1500 da 2 l/s è definito di classe I secondo la norma
UNI-EN 858-1 e 2.

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Filtro percolatore aerato
Materiale: contenitore corrugato, sedimentatore e prolunghe in monoblocco di polietilene lineare ad alta
densità (LLDPE), con tronchetto disperdente di entrata e uscita in PVC. Corpi di riempimento in polipropilene
ad alta superficie specifica. Soffiante esterna e piastra in gomma microforata per la distribuzione dell’ aria a
bolle fini.
Funzione: depurazione di acque reflue inquinate prevalentemente da composti organici, azoto e detersivi
(tensioattivi e fosfati), mediante digestione aerobica a biomassa adesa. Ideale per la depurazione di acque
reflue caratterizzate da elevate concentrazioni di detersivi come ad esempio gli scarichi di autolavaggi e le
acque grigie di civile abitazione da riutilizzare a scopo irriguo. Può essere utilizzato anche come sistema di
trattamento secondario dei reflui civili previo trattamento primario in Imhoff e degrassatore.
Sui corpi di riempimento, sottoposti ad intensa aerazione continua, si sviluppano popolazioni batteriche che,
utilizzando ossigeno, degradano la sostanza organica e ossidano l’azoto ammoniacale a nitrati e nitriti. Altri
batteri detti PAO (Phosporus Accumulatine Organism) assimilano fosforo in quantità largamente superiori a
quelle necessarie al proprio metabolismo.
Il percolatore aerato permette di raggiungere elevati rendimenti di rimozione dei composti organici azotati e
fosforati.
Il filtro percolatore aerato viene dimensionato considerando dei tempi di ritenzione idraulica compresi tra le 4
e le 13 ore.
Uso e manutenzione: parti del film batterico che si sviluppa sui corpi di riempimento vengono rilasciate e
tendono ad accumularsi come fango nel comparto inferiore della vasca. Si consiglia un’ispezione di entrambi
i comparti con cadenza almeno annuale ed eventuali operazioni di pulizia. La pulizia verrà svolta attraverso
un energico lavaggio del letto filtrante ed uno spurgo del fango accumulato nel comparto inferiore. La
soffiante deve mantenersi sempre in funzione.
Installazione: seguire scrupolosamente le “MODALITA’ D’INTERRO” fornite da Di Camillo Serbatoi.
PIASTRA DIFFUSORE
FILTRO
SEDIMENTATORE FORATO
SOFFIANTE PER OSSIGENAZIONE
FILTRO (HP40)

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Compressori d’aria a membrana (soffianti)
I compressori d’aria a membrana sono utilizzati nei filtri percolatori aerati per creare un sistema di
aerazione necessario ai processi digestivi dei batteri di tipo aerobico, sfruttando il principio della vibrazione
elettromagnetica di un’asta di azionamento supportata da membrane in gomma sintetica. Sono utilizzate
anche nel sistema di ricircolo air-lift. Questo sistema riduce al minimo i consumi energetici potendo fornire
portate d’aria costanti senza variazioni della pressione di esercizio. Molta importanza ha la bassa rumorosità
del circuito pneumatico e della sezione vibrante. La temperatura di esercizio deve essere compresa tra – 20
°C e + 40 °C con una umidità relativamente bassa.
La soffiante non presenta parti a contatto in movimento quindi non richiede interventi di lubrificazione. A
parte la facile sostituzione di alcuni componenti (membrana) e la pulizia trimestrale del filtro di aspirazione
aria, il funzionamento è a lungo termine ed esente da altra manutenzione. E’ sempre bene sistemarla in un
locale tecnico coperto, predisposto da personale qualificato, avente le seguenti caratteristiche:
•
deve essere posizionato fuori terra, ad una distanza massima
di 10 m. dall’impianto di depurazione;
•
base di appoggio solida, piana e posizionata ad un livello
superiore dalla vasca, per evitare il ritorno dei fanghi in caso
di interruzione dell’erogazione dell’aria;
•
adeguato ricambio d’aria per evitare il surriscaldamento della
soffiante;
•
ambiente privo di gas corrosivi e non esposto a vibrazioni;
•
quadro elettrico o prese di corrente (220V; 50Hz) in numero
adeguato, compresa una presa di servizio e sezionatore
manuale (a fusibili o magnetotermico), il tutto predisposto da
personale tecnico specializzato;
•
cavidotti di protezione del tubo aria, da locale tecnico a bordo vasca (diametro minimo 80mm) e del
tubo elettrico, da locale tecnico a bordo vasca (diametro minimo 63mm).
Modalità di installazione:
-
collegare un’estremità del tubo di adduzione aria a corredo, all’uscita della soffiante usando le fascette;
-
collegare l’altra estremità del tubo all’innesto rapido predisposto sulla vasca.
Precauzioni d’impiego:
•
eseguire tutte le operazioni di pulizia e/o sostituzione unicamente in assenza di corrente elettrica;
•
prima di compiere qualsiasi operazione di pulizia e/o sostituzione, assicurarsi che il corpo del
compressore si sia raffreddato per evitare eventuali rischi di bruciature;
•
è buona norma utilizzare, per eventuali riparazioni, solo materiali originali per garantire la sicurezza
dell’apparecchiatura;
ESEMPIO DI LOCALE TECNICO

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•
le operazioni di manutenzione che richiedono la presenza di energia elettrica (ricerca di guasti nella
soffiante) devono essere eseguite da personale qualificato;
•
non collegare il compressore a fonti di energia diverse da quelle indicate. In caso di dubbio sugli
allacciamenti NON collegare l’apparecchiatura.

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MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO
Gli agenti inquinanti separati dalle acque di scarico dell’autolavaggio all’interno dell’impianto sono
principalmente agenti non biodegradabili (sabbie, limo, pietrisco, idrocarburi, oli, ecc). Questi tendono
pertanto ad accumularsi all’interno delle diverse vasche. Nel tempo, questi accumuli divengono eccessivi e
tendono a pregiudicare l’efficienza di depurazione dell’impianto (intasamento delle condotte, rilascio degli
inquinanti stessi, ecc.). Pertanto è necessario svolgere delle operazioni periodiche di ispezione delle vasche
e, qualora si renda necessario, provvedere allo spurgo e alla pulizia delle stesse.
Operazioni di ispezione:
-
valutare, anche mediante l’ausilio di aste, la quantità di materiale depositato sul fondo del filtro
percolatore aerato;
-
valutare la quantità di materiale galleggiante e sedimentato accumulato all’interno del deoliatore,
nonché lo stato del filtro a coalescenza estraendolo parzialmente;
-
controllare anche il corretto funzionamento della soffiante che deve essere sempre in funzione.
In ogni caso le operazioni di ispezione, saranno più frequenti nei primi mesi di servizio dell’impianto (cadenza
mensile/bimestrale), con lo scopo di individuare approssimativamente quale sarà la frequenza con la quale
compiere gli spurghi.
Quando, a seguito di un’ispezione, viene constatato che la quantità di materiale accumulato è eccessiva,
tanto che è pregiudicata l’efficienza stessa di depurazione, è necessario procedere con le opportune
operazioni di spurgo durante le quali occorre:
-
estrarre completamente tutto il materiale accumulato nelle vasche;
-
procedere ad un energico lavaggio di tutte le vasche e delle condotte di collegamento utilizzando
strumenti per l’eliminazione di eventuali croste e residui;
-
con cadenza mensile/bimestrale procedere all’estrazione del filtro a coalescenza e lavarlo
energicamente con un getto d’acqua in testa all’impianto. Una volta lavato riposizionarlo nell’apposito
comparto.
-
prevedere anche un vigoroso lavaggio del letto filtrante presente nel filtro percolatore;
-
dopo il lavaggio riempire completamente con acqua pulita tutte le vasche.
Si ricorda che gli spurghi devono essere effettuati da aziende competenti ed autorizzate in quanto tali
reflui sono considerati rifiuti speciali e devono essere smaltiti come tali.